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La Carovana Antifascista a Bruxelles

Si è concluso giovedì 13 luglio 2017 il viaggio a Bruxelles della Carovana Antifascista, al quale hanno partecipato due nostri compagni. Dopo tre spedizioni nelle repubbliche popolari, compagni da tutta europa si sono dati appuntamento nella capitale belga per portare la voce dei popoli del Donbass nella sede delle istituzioni europee.

Siamo stati accolti al centro Garcia Lorca, punto di approdo e riferimento, già negli anni del franchismo, per gli immigrati di origine iberica in arrivo in Belgio.

Abbiamo visitato la miniera Le Bois du Cazier, a Marcinelle, dove l’8 agosto 1956 trovarono una morte terribile 262 minatori di 12 nazionalità diverse, in gran parte italiani. Li abbiamo ricordati deponendo un fiore rosso per ognuno di loro, in nome della classe operaia internazionale di cui, come loro, facciamo parte.

Infine abbiamo denunciato al Parlamento europeo i crimini che i nazisti al governo a Kiev stanno perpetrando da tre anni a questa parte contro le popolazione del Donbass, con l’appoggio e la copertura dei nostri governi e delle stesse istituzioni europee che peraltro, anche in questa occasione, nulla hanno fatto per nascondere il loro odio, orgogliosamente ricambiato, nei nostri confronti.

A farlo insieme a noi c’erano anche due compagni del sindacato di Lugansk e del Partito Comunista di Donetsk, un sopravvissuto al massacro di Odessa e 4 europarlamentari che si sono assunti l’onere di portare avanti questa battaglia anche a partire dal loro ruolo istituzionale.

Per queste giornate ci sentiamo di ringraziare calorosamente la Banda Bassotti e la compagna Eleonora Forenza.  Avanti così.

No pasaran!

Pubblichiamo qui di seguito l’intervento conclusivo letto da David della conferenza al Parlamento Europeo:

POLINA questo è il nome della prima bambina morta sotto i bombardamenti del governo di Kiev.
Da quel momento, fino a un mese fa, sono stati assassinati 120 bambini nella Repubblica di Lugansk e 141 nella Repubblica di Donesck.
Abbiamo negli occhi la Statua dei due bambini che da poco e’stata inaugurata a DONESCK. La statua ritrae Sidoryuk Kiril Vladimirich, fratello più grande che con il proprio corpo ha coperto la sorella più piccola. Colpito da schegge Il fratello muore per salvare la vita di sua sorella.
E poi decine di scuole, infrastrutture civili, ospedali, fabbriche, strade, case distrutte. Civili assassinati da cecchini in una guerra che continua dal 7 aprile 2014
Questa guerra purtroppo la finanzio anche io e non voglio. Non voglio che il mio lavoro, le mie tasse vadano a pagare un branco di assassini nazisti.
Siamo venuti qui per dimostrare ancora una volta che esiste un Europa fatta da lavoratori, da disoccupati che dice basta all’ aggressione al Donbass. Così come diciamo No all’ aggressione imperialista in Siria e Venezuela. Abbiamo visto quello che la cosiddetta pace e libertà ha portato al popolo libico e iracheno ed a molti altri popoli. Sappiamo perfettamente che la maggior parte dei nostri governi europei appoggia il governo fascista di Kiev. Ma questo non ci farà di certo desistetere dal sostenere ed appoggiare senza se e senza ma, il Donbass Antifascista e la popolazione Ucraina repressa come o peggio dell offensiva nazista del 41
Da Bruxelles vogliamo anche rompere il silenzio dei nostri Sindacati Confederali che a distanza di tre anni, da quel 2 maggio 2014 dove decine e decine e decine di compagni sono stati assassinati nella Casa dei Sindacatiad Odessa, non hanno detto nulla. Nella Casa dei Sindacati sono state stuprate donne, compagni bruciati vivi e bastonati fino a morire. Dai nostri Sindacati Confederali nessuna parola. Non una richiesta di indagine. Solo un terribile silenzio.
Questo ci da la misura, se mai ci servisse, del ruolo di questi sindacati confederali nella politica italiana. Servi del potere.
Dopo essere stati tre volte in Donbass con la Carovana Antifascista della Banda Bassotti, ci sembrava doveroso venire a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo e portare il nostro Odio per un governo che invade, uccide, tortura, stupra con l’aiuto dei governi Europei e con la grande regia del governo degli Stati Uniti.
Qui dentro questo palazzo si decide molto di quello che poi si trasforma in bombe, in civili assassinati in Donbass. Questo palazzo che doveva essere il simbolo di un Europa antifascista e democratica, e’ invece oggi simbolo di un Europa fascista e imperialista che non rispetta il suo popolo e lo prepara alla guerra. Che dimentica le sue origini e quindi, consapevolmente, ripete vecchi orrori. Siamo qui per difenderci dalla barbarie e dalll’oppressione contro i veri terroristi.
Come sempre ricordiamo a tutti i governi europei che non faremo un passo indietro, non lasceremo mai soli quei Popoli aggrediti dall’ asse imperialista usa/Europa, che ormai abitualmente usa la guerra per imporre il proprio modello economico e sociale a tutto il mondo.
Ricordiamo come se fosse ieri quelle madri e quei bambini visti a Gorlovka, Alchesk, Stakhanov. Ricordiamo le facce di quei miliziani figli del Popolo, maestri, carpentieri, poeti che hanno imbracciato le armi per difendere la loro terra. La stessa Terra dove prima di loro, un popolo fiero e patriota ha scacciato il nazismo fino a Berlino.
Al loro fianco staremo fino alla Vittoria finale.
NO PASARAN!

BANDA BASSOTTI – BRUXELLES – Luglio 2017 – PIANETA TERRA