Cultura e classe

6 settembre 1971. La grande fuga dei tupamaros

Il carcere di Punta Carretas a Montevideo era di quattro piani. Il secondo e il terzo erano occupati da prigionieri politici e sociali, in particolare del Movimento di Liberazione Nazionale Tupamaros.  Tra i vertici del movimento erano in carcere lo scrittore Mauricio Rosencof, Raul Sendic e Josè Mujica che, anni dopo, diventerà presidente dell’Uruguay.

Già nel 1931, nello stesso carcere, un gruppo di compagni anarchici scavò un tunnel e riuscì a fuggire. Il tunnel venne rinominato Tunnel Kroptkin in nome dell’ideologo del comunismo anarchico.

Nel 1971, i guerriglieri Tupamaros ripresero quel tunnel e lo ampliarono scavando ininterrottamente una galleria di 44 metri da cui evasero 111 guerriglieri senza neppure uno scontro a fuoco. L’idea originale raccontata da Raul Sendic era l’evasione totale dal carcere.

Nato nel 1960, il MLN Tupamaros arriva agli onori della cronaca nel 1968 quando in Uruguay il regime di Pacheco Arreco governa secondo i dettami liberisti imposti dagli USA. La repressione sociale è affidata ai militari e ai consiglieri USA.

Raul Sendic, uno degli evasi è una figura molto amata tra i rivoluzionari.  Dopo l’evasione fu arrestato più volte e morì nel 1989 dopo una lunga malattia neurologica dovuta probabilmente alle torture che subì senza mai piegarsi.

Il Presidente Josè Mujica divenne presidente dell’Uruguay dopo la trasformazione del MLN in partito legale. Governò con la coalizione Frente Amplio.

Mauricio Rosencof  è uno scrittore molto noto anche in Italia. Alcuni suoi libri sono stati tradotti in italiano e sono reperibili in biblioteca e nelle librerie.

Dopo l’evasione del 6 settembre, le forze reazionarie aumentarono la repressione. Nel 1973 salì al governo il delfino di Pacheco Arreco: il colorado Juan María Bordaberry che installò una dittatura militare fino al 1985. Attualmente, l’ex carcere di Montevideo è diventato uno shopping center.

Traduzione per Stella Rossa TV di un video di Telesur