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Sabato 19: evento per i prigionieri cileni

Sabato 19 dicembre, dalle ore 17, si terrà un evento on line in solidarietà con i prigionieri politici cileni. Sarà una occasione per raccogliere fondi per le spese di 4 giovani compagni. A tutte le organizzazioni solidali è chiesto di diffondere fornendo un video di sostegno. L’evento sarà trasmesso sui canali social del Comitato in solidarietà con il Cile di Genova, Milano, Torino e Berlino. La raccolta fondi può essere fatta a questo indirizzo:

https://paypal.me/pools/c/8uIlVKzYs9

Di seguito l’appello diffuso dai compagni e dalle compagne del Chile in Europa e, al termine, il video solidale mandato da Genova City Strike, Brics PSUV e Potere al Popolo Genova, direttamente girato in Spazio Popolare Santa Brigida.

“Le organizzazioni di cileni all’estero invitano a partecipare a tutta la cittadinanza a una raccolta fondi per il sostegno delle spese legali dei Prigionieri/e Politici cileni/e. Questa raccolta finirà il giorno sabato 19 alle ore 17.00 con un evento online. Per partecipare all’evento vi potrete collegare alla nostra piattaforma online fb. Durante questa giornata ci sarà la partecipazione di artisti e organizzazioni sociali di Cile e l’Europa.
Dall’ottobre dello scorso anno hanno subito la reclusione per aver protestato per cancellare la costituzione della dittatura civico-militare di Pinochet, tuttora in vigore, verso un Cile più giusto.
Come cileni all’estero inviamo tutta la nostra solidarietà a coloro che oggi trascorrono le loro giornate dietro le sbarre e lanciamo un appello per denunciare la sistematica violazione dei diritti umani perpetrata dallo Stato del Cile contro il suo popolo.
Nella nostra terra abbiamo un detto: “Sólo el Pueblo Ayuda al Pueblo” (Solo il popolo aiuta il popolo), e come cileni che vivono in Italia, diamo una mano per sostenere i carcerati che oggi devono affrontare processi giudiziari costosi.
Tutti invitati a collaborare a questa iniziativa di solidarietà e a collegarsi il 19 per l’evento online.
La raccolta fondi verrà fatta attraverso il conto PayPal. Nel caso volete partecipare fate click qui: https://paypal.me/pools/c/8uIlVKzYs9
Organizza il comitato di solidarietà con il Cile on il sostegno delle organizzazioni di Milano (AlpiAndes), Torino (El Caleuche Asociacióm ítalo-chilena) e Berlin (Acciones Berlín).
Il ricavato servirà a sostenere le famiglie di Jesús Zenteno, Matías Rojas, Benjamín Espinoza y Daniel Canio.
Jesús Zenteno (23 anni), Matías Rojas (19) y Benjamín Espinoza (19), sono stati arrestati il ​​14 novembre 2019 nel contesto delle mobilitazioni in Cile, note come “Estallido Social”, iniziate quando gli studenti cileni hanno protestato contro l’aumento del biglietto della metropolitana. Manifestazioni che hanno continuato ad intensificarsi, integrando una ad una tutte le lotte per i diritti sociali che da anni i diversi territori, comunità e attori sociali mettono in scena pubblica, resistendo e confrontandosi con i vari governi.
I tre sono sotto la stessa causa, accusati di portare e lanciare bombe molotov e di aver appiccato il fuoco all’Hotel Principado nella capitale. Sono in detenzione preventiva da quella data fino ad oggi nel carcere di Santiago 1 e rischiano accuse di 25 e 29 anni. Tutti i testimoni del caso sono 33 agenti di polizia.
Daniel Canio (42 anni) Mapuche Weichafe (combattente) per la liberazione della nazione mapuche, è stato accusato dallo Stato cileno di provocare un incendio terroristico. Nel presunto incidente, è stato colpito alla gamba destra.
Già detenuto dal 1 ° ottobre 2018, i Carabineros del “Comando Jungla” (polizia militarizzata presente nel sud del Cile) lo torturano, provocandogli 3 fratture alle ossa. Il suo processo è stato condotto secondo la legge antiterrorismo, meccanismo giudiziario ereditata dalla dittatura di Pinochet. Che utilizza, ad esempio, la figura dei testimoni protetti, che consente la testimonianza di persone di cui non si conosce l’identità e che generalmente sono poliziotti.
È stato condannato a 16 anni e mezzo.
Si trova nel carcere di Temuco a scontare questa ingiusta condanna dal giorno del suo arresto. Le visite per vedere la sua famiglia e compagni sono state negate per 8 mesi.”