No terzo Valico

Programma contro le grandi opere

I lavori del Terzo Valico ferroviario sono stati cominciati con finanziamenti fino al terzo lotto. Ad agosto 2016 il governo ha deciso di finanziare il quarto con i Fondi per la Coesione e lo Sviluppo (FSC) per ulteriori 1,6 miliardi di euro. Il contractor COCIV potrà continuare i lavori in attesa della firma formale del nuovo protocollo tra il Governo e le Ferrovie (RFI). L’intera opera ha un costo presunto di 6,2 miliardi di euro che il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) gestisce a lotti con l’avanzamento dei lavori. I soldi sono ricavati sostanzialmente da Fondi Europei che il Governo destina a seconda dei propri voleri e delle priorità scelte.

Siamo circa a un terzo dello stanziamento economico pubblico preventivato (ammettendo che i costi non lievitino come è probabile) per un’opera che abbiamo sempre definito inutile e dannosa. E’ inutile ricordare come vi siano previsioni di traffico merci che assolutamente non giustificano la creazione di una nuova tratta ad Alta Velocità, le infiltrazioni mafiose già emerse in varie indagini, la devastazione ambientale già in atto nelle zone attraversate etc… L’opera è sostenuta da un ampio fronte politico e imprenditoriale. Il centrosinistra genovese e la Giunta Doria lo considerano fondamentale. Riteniamo che ci sia ancora spazio per l’abbandono dei lavori e per il recupero dei fondi ancora da stanziare: per fare questo occorre che, innanzitutto, il Comune di Genova dimostri la propria contrarietà e si schieri con il fronte contro il Terzo Valico. La destinazione dei fondi pubblici viene decisa dal Governo che non può non tener conto del giudizio degli enti locali. Per questo riteniamo il Sindaco Doria e la Giunta Comunale, così come le Giunte Regionali Burlando e Toti complici di un disastro inutile e della sottrazione di fondi ai cittadini. Con i soldi risparmiati per il Terzo Valico si potrebbero finanziare molte altre cose: trasporti pendolari, recupero patrimonio abitativo, trasporto pubblico, raccolta rifiuti, manutenzione del territorio. Se proprio si ritiene strategico aumentare la capacità nel trasporto merci tra la Liguria e la Pianura Padana si potrebbe intervenire aumentando la capacità dei 5 valichi liguri già esistenti già ora più che sufficienti.

Tutti questi interventi, oltre a criteri di utilità sociale, creerebbero molti più posti di lavoro del terzo valico, migliorerebbero la viabilità cittadina per chi lavora e studia, renderebbero più semplice garantire una casa a canone calmierato, risanerebbero i bilanci delle aziende pubbliche migliorandone l’efficienza. Sarebbero cioè soldi pubblici restituiti ai cittadini e ai lavoratori e non regalati a mafie e imprenditori.

Lo stesso principio deve valere per opere come la Gronda di Ponente, le speculazioni sulla fascia portuale come il Blue Print o il Nuovo Galliera.