I terremoti e la malapolitica

14100395_1171112829594843_3886497136394460860_nAncora una volta l’Italia è stata colpita da un devastante terremoto con centinaia di vittime. Pensiamo che questo sia il momento della giusta solidarietà e, per questo, siamo impegnati nella raccolta di materiali da inviare nelle zone colpite dal sisma coordinandoci con le BSA (Brigate di Solidarietà Attiva). Come molti altri in Italia riteniamo doveroso partecipare alla solidarietà con chi si trova in situazioni disperate che troppo spesso colpiscono il nostro territorio. Viviamo in una società divisa in classi e anche il terremoto colpisce secondo lo stesso schema. È vero che non sceglie le vittime, ma tra i colpiti i lavoratori e i poveri sono quelli che soffriranno di più, non potendosi permettere di ricominciare. Viviamo in uno Stato dove il Presidente del Consiglio e chi governa possono dichiarare che nessuno sarà lasciato solo, ma noi sappiamo che non sarà così. Il 60% delle abitazioni italiane non è idoneo al rischio sismico e a nessuno in questi anni è venuto in mente di intervenire, nonostante eventi recenti dello stesso tipo. Per mettere in sicurezza le strutture servono soldi, che però ci sono soltanto per grandi opere spesso inutili e dannose (come la TAV), per qualche imprenditore o per qualche mafioso in grado di lucrare sugli appalti. Volendo immaginare una grande opera utile e urgente, in grado di fornire lavoro a migliaia di addetti, si dovrebbe pensare alla messa in sicurezza del territorio. Anche nella nostra città, come dimostrano i disastri delle alluvioni, ci sarebbe da intervenire mettendo a posto i fiumi e le colline, invece di continuare a scavare tunnel, a costruire supermercati o a riempire le periferie di edifici residenziali che rimarranno vuoti perché pochissimi hanno i soldi per permetterseli.

È evidente che, anche in una situazione di crisi, i soldi ci sono e il lavoro può essere creato; occorre solo capire a chi si vogliono dare questi soldi. L’Unione Europea, il Governo e il PD li vogliono dare ai padroni e alle mafie, noi li vogliamo restituire alla popolazione che è stanca di subire tagli e che si trova a gestire anche queste calamità.

La nostra è quindi una solidarietà di classe, verso i cittadini e i lavoratori colpiti, ma chiara nel denunciare chi governa e si rende corresponsabile di questi disastri.

Comunicato congiunto Genova City Strike/NST e PRC Federazione di Genova