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2 dicembre sciopero generale, 3 dicembre manifestazione nazionale

Riportiamo un appello che abbiamo firmato assieme a molte altre organizzazioni sindacali, collettivi e organizzazioni in vista dello sciopereo generale del 2 dicembre e della manifestazione nazionale del 3 a Roma. A Genova è iniziata una serie di inziative per lo sciopero. Segnaliamo l’assemblea di USB scuola il 18 dicembre ore 18,30 presso Piazza Truogoli di Santa Brigida (locandina in fondo), l’assemblea indetta dai sindacati di base per il giorno mecoledì 26 novembre ore 17,30 presso CAP Via Albertazzi (locandina in fondo). L’appuntamento per lo sciopero generale in città è per venerdì 2 dicembre in Largo Eros Lanfranco alle 10. Per la manifestazione nazionale del 3 dicembre sono in preparazione dei pullman da Genova.

Giù le armi, su i salari!


Il governo Meloni ci sta trascinando sempre più dentro una spirale di guerra dagli esiti imprevedibili. L’Italia è evidentemente un paese belligerante e attivo nel conflitto, nonostante la grande maggioranza della popolazione sia contraria alla guerra e al conseguente forte aumento delle spese militari.

Per sostenere queste ultime, ci si chiede di aderire a una economia di guerra che si colloca in piena continuità con l’operato del precedente governo Draghi, e più in generale con tutti gli esecutivi che in questi anni ci hanno chiesto di pagare con l’austerità i costi di crisi che non abbiamo creato né voluto. Mentre i salari, le pensioni, i redditi da lavoro e gli ammortizzatori sociali sono al palo da anni, il fortissimo aumento dei prezzi per tutti i beni e servizi essenziali produce un peggioramento generalizzato delle condizioni di vita. Ormai arrivare a metà del mese è un problema, altro che alla fine…

E in questo contesto è inaccettabile che la gran parte dei sostegni vada alle grandi imprese! Altro che flat tax, taglio del cuneo fiscale, cancellazione del reddito di cittadinanza e riduzione dei servizi pubblici, controriforma della scuola e ulteriore taglio della sanità pubblica: serve che si colpiscano i grandi profitti e i patrimoni accumulati per decenni.

Le risorse ci sono, come dimostra la vicenda dei 40 miliardi di extraprofitti ottenuti con la speculazione sul prezzo del gas, e vanno messe a disposizione di salari, pensioni e per aumentare il reddito degli strati sociali più colpiti dalla crisi, in primis i precari e i disoccupati.

Anche le promesse avanzate nei mesi scorsi sul tema della conversione ecologica si sono tradotte in progetti di installazione di nuovi rigassificatori e inceneritori in diversi territori, utili al business dei soliti noti e non certo alla salvaguardia dell’ambiente. Si ricomincia a parlare di grandi opere inutili (come il Ponte sullo stretto), mentre scuole, università, strutture sanitarie, territori stravolti dal dissesto idrogeologico, dal cambiamento climatico e dalla speculazione cadono e franano letteralmente in testa alle persone che li attraversano.

In poche settimane, il nuovo governo ha già pienamente svelato la propria natura reazionaria, con l’attacco ai diritti e alle agibilità democratiche, la criminalizzazione degli immigrati e un’ulteriore inasprimento della repressione del conflitto sociale e sindacale, come dimostra l’introduzione nel codice penale del reato di “occupazione abusiva e raduni illegali” che rafforza e generalizza le norme repressive già esistenti.

Dai posti di lavoro alle scuole e alle università; dai movimenti per la difesa dell’ambiente alle realtà sociali e sindacali indipendenti e conflittuali: è ora di dire basta!

Sabato 3 dicembre alle ore 14 – Roma – p.zza della Repubblica –  Manifestazione nazionale

Si Cobas – Unione Sindacale di Base – Sindacato Generale di Base – Confederazione Unitaria di Base – Movimento di lotta disoccupati 7 novembre – Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali – Movimento per il diritto all’abitare – Prendiamo Casa Cosenza – Genova City Strike – Perugia Solidale – Cambiare Rotta organizzazione giovanile comunista – Laboratorio politico Iskra – Osservatorio Repressione – Opposizione Studentesca d’Alternativa – Potere al Popolo – DemA – ManifestA – Partito della Rifondazione Comunista – Unione Popolare – Fronte della Gioventù Comunista – Rete dei Comunisti – Fronte Comunista – Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria – PLAT Piattaforma di Intervento Sociale – Collettivo Militant – Casa del Popolo Teramo – Centro sociale Intifada – Dazebao Centocelle – Operatori Sociali Autorganizzati Perugia – Spazio Catai Padova – Centro Internazionale Crocevia – Centro sociale Nuvola Rossa (Rc) – Spazio Pueblo (Cava de’ Tirreni) – Collettivo No al Fossile Civitavecchia – Comitati contro il rigassificatore di Piombino – FIR La voce delle lotte – Sinistra Anticapitalista – OR.S.A. Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base – USI CIT – Medicina Democratica – Rete nazionale Noi non paghiamo