Una democrazia sull’orlo del fallimento. Solidarietà a USB

Il Collettivo Genova City Strike solidale con USB. Le intimidazioni non fermeranno le lotte e la resistenza. Invitiamo tutti al presidio organizzato da USB Genova domani 7 aprile dalle ore 17 e 30 in Largo Eros Lanfranco

Questa mattina, nella sede nazionale dell’Unione Sindacale di Base si sono presentati i Carabinieri. Cercavano armi, dopo aver ricevuto una telefonata di denuncia. Poco dopo, trovano una pistola dentro lo sciacquone di un water, che identificano a colpo sicuro tra quelli installati nei bagni della sede sindacale

La nostra solidarietà ad USB è totale, non solo perché molti di noi sono iscritti e militanti di questo sindacato. Che si tratti di una provocazione, tra l’altro neppure troppo elaborata, è evidente.

Questa manovra repressiva ed intimidatoria, a prima vista, può sembrare surreale. Ma non lo è affatto. Fa seguito a tutta una serie di provocazioni che ci hanno accompagnato in questi anni. Solo nel nostro territorio, qualche mese fa, gli attivisti del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali, la maggior parte iscritti e militanti di USB, sono stati indagati per associazione a delinquere. Poche settimane fa, un folto gruppo di compagni e compagne hanno subito condanne elevatissime in primo grado, dopo una manifestazione antifascista in Piazza Corvetto dove l’unico ferito è stato un giornalista manganellato dalla Polizia.

Sono oramai anni che il sistema politico è in profonda crisi. Chiunque governi, a ogni livello, viene votato da una percentuale di elettori sempre più risicata. Eppure, come non mai, in Italia vige un pensiero unico propagandato da politica, governo e media.

Oggi, assistiamo a una continua propaganda bellicista che non si ferma davanti a niente. Che altera totalmente la realtà. A senso unico. Con lo scopo evidente di convincere gli italiani a sostenere una politica criminale di riarmo. Propaganda che non accetta critiche di sorta, in cui i nazisti diventano democratici, gli antifascisti e chi non vuole la guerra diventano dei traditori.

Questo tipo di propaganda, in situazione diversa, era già stata sperimentata durante tutto il periodo pandemico in cui ogni voce dissonante alla gestione governativa del contagio veniva dileggiata ed espulsa dal dibattito.

Oggi, nessuno può esprimere un parere che non sia quello di gruppi di potere che partono dal sistema economico e finanziario, attraversano il sistema politico unificato e arrivano ai media. Occorre tacere su ogni cosa che non sia consona a una narrazione dominante dove non si discute di cosa è stato fatto alla sanità in questi anni, di come sia stata distrutta la scuola e l’istruzione pubblica, di come i salari siano al palo da decenni, mentre l’inflazione galoppa oramai da mesi.

Figuriamoci se è permesso agire in conflitto aperto e a viso scoperto contro tutto questo sistema criminale. Figurarsi se è permesso ricordare che esiste l’articolo 11 della Costituzione in cui è scritto che l’Italia ripudia la guerra, figurarsi se è permesso bloccare le navi cariche di armi attraverso scioperi e presidi, figurarsi se è permesso lottare per salari degni, welfare pubblico, diritto alla casa.

La loro democrazia, di cui continuano a farsi vanto, con cui giustificano aggressioni militari ed economiche all’interno e all’esterno dello Stato, e in nome della quale organizzano repressioni ed intimidazioni sempre più dure, oggi è questa.

O ci rassegniamo o ci organizziamo. Innanzitutto per difenderci come militanti, come lavoratori. Poi per riprenderci ciò che ci è stato sottratto e ciò che ci spetta. Cominciando da un minimo di garanzie, in una democrazia che oramai si sta trasformando in un simulacro alla quale nessuno sembra più credere, a cominciare da quelli che se ne riempono la bocca nei loro inguardabili talk-show a reti unificate.

Collettivo Comunista Genova City Strike

Di seguito il comunicato di USB Genova

VERGOGNOSA PROVOCAZIONE CONTRO USB

LE NOSTRE SOLE ARMI SONO SCIOPERI E MOBILITAZIONI

Con un tempismo incredibile ma non inatteso, a pochi giorni dalle mobilitazioni di Pisa e Genova contro l’invio ed il transito di armi , nel bel mezzo del rinnovo delle Rsu del Pubblico Impiego e a poche settimane dal Congresso della Federazione Sindacale Mondiale a Roma, puntuale arriva la risposta repressiva alle nostre lotte.

Questa mattina infatti i Carabinieri perquisicono la nostra sede nazionale a Roma a seguito di una denuncia telefonica. I militari vanno a colpo sicuro e senza null’altro perquisire , nello scarico del water trovano un involucro di cellophane con dentro una pistola. Non certo a caso si attribuisce ad un delegato attivo nel contrasto al mondo marcio dei subappalti nella logistica la proprietà dell’arma

Chiunque conosca la nostra sede nazionale sa che è quotidianamente frequentata da centinaia di lavoratori ed è accessibile a chiunque, come tutte le nostre sedi. E’ dunque facile intuire quanto accaduto, visto che i bagni sono destinati al pubblico e la sede un porto di mare.

Una macchinazione ed una provocazione tanto grossolane quanto vergognosamente mirate a screditare un’organizzazione che si batte da sempre con coerenza e radicalità a fianco di migliaia di lavoratori, precari , inquilini e tutti coloro che vedono ogni giorno negarsi diritti fondamentali.

La provocazione odierna è però un salto di qualità in una strategia che vede da molto tempo ormai criminalizzare ogni forma di dissenso, come si è ben visto qui a Genova in questi anni con decine di denunce e condanne a carico di attivisti, militanti politici e sindacali. La guerra ed il clima bellicista in cui siamo avvolti quotidianamente sono il perfetto brodo di coltura per logiche emergenziali e repressione di ogni voce dissonante.

A CHI PENSA DI INTIMIDIRCI, DICIAMO CON FORZA CHE DA OGGI SAREMO ANCORA PIU’ DETERMINATI.

A CHI CERCA ARMI SUGGERIAMO DI GUARDARE SULLE NOSTRE BANCHINE E NEI NOSTRI AEROPORTI, DOVE LE ARMI CHE MASSACRANO LAVORATORI E MASSE POPOLARI CIRCOLANO IMPUNEMENTE.

CONTRO QUESTA PROVOCAZIONE E LA CRIMINALIZZAZIONE DEL DISSENSO, DELLE LOTTE E DELL’OPPOSIZIONE ALLA GUERRA USB INVITA TUTTI A PARTECIPARE AL PRESIDIO DOMANI

GIOVEDI 7 APRILE 2022

ORE 17,30

DI FRONTE ALLA PREFETTURA LARGO LANFRANCO