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Corrispondenze operaie 12-25 dicembre 2016

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12 Dicembre. Nasce il Governo Gentiloni

poletti-camusso-675-675x275Una fotocopia sempre più inquietante
Sappiamo che la nascita del governo fotocopia Gentiloni può creare ironia. La capiamo ma sappiamo anche che non c’è nulla da ridere. L’emblema di tutto ci sembra la riconferma di Poletti al lavoro. Tutti sanno che il disastro del jobs act ha inimicato governo e lavoratori ma la riconferma è arrivata lo stesso. Non si tratta di idiozie o di caste ma di una scelta precisa dei padroni e della UE. Perché per loro il jobs act ha funzionato benissimo togliendo diritti a chi lavora e distribuendo soldi e potere a chi comanda. Per il resto tristissime conferme (la ministra della guerra Pinotti ad esempio) e nuove entrate all’istruzione dove la nuova ministra viene direttamente dalla dirigenza Cgil. Non c’è nulla da festeggiare neppure qui: il governo e i padroni ringraziano il sindacato per il lavoro sporco e gli inganni perpetrati a danni dei lavoratori. I nostri nemici quindi sono tanti e alcuni (come da tradizione) marciano o hanno marciato anche al nostro fianco.
Il no alla riforma è stato quindi importante ma lo sarà ancora di più organizzarsi nel prossimo periodo perché senza la lotta e la mobilitazione nessun voto servirà mai a nulla.
Noi siamo pronti e non ci arrendiamo.

 

13 Dicembre 2016. Il Sindaco Doria scrive ai genovesi

brindisiFine mandato…
Difficile esprimersi sul cumulo di banalità scritte da Doria nella sua lettera di ieri al più letto tra i quotidiani genovesi. Il Sindaco rivendica tutto e parla di necessità del Terzo Valico, del Blue Print, dello scolmatore. Per i servizi pubblici non parla di privatizzazione ma di necessità di essere sul mercato, di essere efficienti etc… C’è da chiedersi dove viva il Sindaco. In quale tempo e in quale città. Proporre la prosecuzione del programma del PD e della UE in una città dove più volte i cittadini e i lavoratori gli hanno fatto capire di voler cambiare registro è sintomo di uno scollamento dalla realtà imperdonabile. Che ci sia ancora una parte della sinistra che spera in lui per strappare qualche accordo al PD col miraggio di una poltrona rende il tutto più surreale. Eppure lo spazio per una rottura con le politiche di austerità, contro i diktat del patto di stabilità è sempre più urgente. Ma chiedere alla sinistra di sua maestà di parlare di case, lotta alle privatizzazioni, difesa dell’industria e di stop alle grandi opere è solo una perdita di tempo inutile. O si rompe quel vecchio ceto politico fallimentare o si ripetono gli stessi errori di sempre. Un giochino a cui non parteciperemo e a cui forniremo solo la nostra opposizione. La sinistra e i lavoratori hanno bisogno di cose completamente diverse.

14 Dicembre 2016. Il nuovo ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli trucca il proprio curriculum inventandosi una laurea

makarychev_ilja_p-_ogni_cuocaOgni cuoca dovrebbe imparare a dirigere lo Stato
Questo dice il manifesto del 1925 che vedete qui sotto.
Ciò significa che, per noi, i ministri saranno scelti in base alle capacità politiche e alla fedeltà alla classe lavoratrice e non in base ai titoli di studio. Detto questo, ogni lavoratore e ogni dirigente politico non avrà bisogno di inventare nessuna laurea e nessun titolo di studio perché il curriculum che conta sarà stato guadagnato negli scioperi e nelle lotte con i lavoratori e con gli sfruttati.
Che la nuova ministra dell’Istruzione abbia deciso di millantare un titolo di studio falso è un sintomo inequivocabile del livello infimo di una classe dirigente che pensa di governare ma in realtà è un burattino nelle mani di altri poteri, economici, finanziari e di casta. Per loro serve una laurea vera o falsa che sia. Per noi servono cose differenti

14 Dicembre. La Questura di Genova, all’alba, sgombera lo spazio di Pellicceria Occupata

sgombero-pellicceria-occupata-373814-660x368Questa mattina la questura di Genova in forze ha sgomberato l’occupazione di Vico Pellicceria in Centro Storico. Hanno sequestrato e tolto alla città una libreria popolare, una sala concerti, un cinema autogestito, una palestra e tanti altri spazi dove i cittadini e altri compagni erano sempre ben accetti e ospitati per le loro iniziative.
Lo hanno fatto perché la proprietà ha richiesto l’immobile per venderlo. Prendiamo atto che la legalità a Genova significa sottrarre un bene liberato e pubblico a disposizione di tutti per restituirlo alla speculazione immobiliare di qualche ricco proprietario che, di quel palazzo, non sapeva che farsene visto che da anni era chiuso e in decadenza.
Evidentemente la rendita immobiliare è molto più importante di una libreria, di un centro di cultura a disposizione di tutti.
Questo accade sotto il silenzio del Sindaco, della giunta di centrosinistra e di tutti gli altri poteri che governano la città. Evidentemente la loro idea di socialità e di vivibilità del centro storico è esattamente opposta alla nostra.
L’occupazione di Pellicceria viene da lontano. Chi aveva liberato questo spazio era stato cacciato da Via dei Giustiniani con la forza e con le denunce. Oggi, chi passa in Via dei Giustiniani trova uno spazio recintato da mura d’acciaio e una via dove regna solo il silenzio e la desolazione. Succederà la stessa cosa in Vico di Pellicceria dove la presenza di uno spazio liberato turbava il sonno di chi ci vuole solo sudditi.
La nostra totale solidarietà ai compagni e alle compagne di Pellicceria

15 Dicembre. La Procura di Torino condanna a 8 mesi la compagna Nicoletta Dosio

dosioNella giornata di ieri si è appreso della condanna di 8 mesi per Nicoletta Dosio. Un processo farsa come lei stessa ha definito, con un’aula semivuota e la sentenza già pronta prima dell’arrivo degli avvocati. Qualche mese fa Nicoletta rilasciò un’intervista al Blog Sistema Torino, è in queste parole che si riesce a trovare il commento migliore verso tutto il processo che l’ha vista coinvolta.
“Il capitale ha le sue prime file nella polizia che ci fronteggia e le seconde, invece, nei tribunali che ci giudicano. Comunque il partito trasversale degli affari è davvero un’idra che allunga i suoi tentacoli dappertutto. Questa situazione l’avevamo capita fin da subito, da quando nel 2005 abbiamo visto come la legge proteggeva i veri violenti che erano venuti a sgomberare il presidio di Venaus con metodi certo non democratici e garantisti. Lì abbiamo capito che c’era un abisso tra legalità e legittimità. Si perde fiducia in quelli che dovrebbero essere gli organismi di garanzia democratica. E’ chiaro che i tribunali sono un dentellato importante del sistema, lo sappiamo benissimo. Scopriamo sulla nostra pelle quello che gli oppressi da sempre sanno. Le carceri sono più che mai luogo di controllo sociale, di repressione verso chi vede messo in discussione le minime garanzie di vita. Sono tutt’altro che luogo di giustizia popolare.”
Solidarietà a Nicoletta combattente per la libertà della sua terra!

17 Dicembre 2016. Al quarto giorno di sciopero si conclude la lotta dei lavoratori ATP. Il loro comunicato e un appello di solidarietà

atpComunicato dei lavoratori:

I lavoratori ATP riprendono il servizio.
Pubblichiamo il comunicato che stanno facendo girare.
Non solo per noi, che non chiedevamo mancette ma un azienda pubblica attenta al sociale e ad offrire un servizio di qualità.
Non solo per noi, ma anche per l’utenza vittima incolpevole e impotente di una politica arrogante e incapace se non collusa (Città Metropolitana).
Non solo per noi,
Ma anche per le nostre famiglie che da giorni ci supportano e sopportano le nostre assenze.
Non solo per noi,ma anche per non arrecare ulteriore danno alla popolazione e al commercio di un territorio già fortemente penalizzato.
Non solo per noi, ma anche per dimostrare un altra volta che siamo migliori di chi ci presiede e di chi ci amministra.
Riprendiamo il servizio.
Ma la battaglia continua

Appello cittadino:

sciopero-selvaggio-atp-373675-660x368Io cittadino, lavoratore, utente, disoccupato,migrante, precario, madre …… nonostante i disagi creati dal blocco totale del trasporto pubblico nelle strade della Provincia di Genova dichiaro la mia piena solidarietà ai lavoratori in lotta.
Ho visto le immagini delle manifestazioni, ho qualche amico, parente, conoscente che lavora in quella società pubblica. Vengono dal nostro entroterra. Sono scesi dai monti.
Nei loro visi ho visto la “rabbia giusta”. Teste alte, determinatezza e sguardo fiero. Un po’ li invidio.
Non deve essere facile per quei padri e madri di famiglia lottare strenuamente in questi giorni di vigilia, non deve essere facile rinunciare a centinaia di euro del loro già scarso salario e correre il rischio di dover pagare multe altissime. Ma la dignità non ha prezzo.
Devono avere delle grandi motivazioni. Sono scesi dalle nostre valli e sono arrivati in una città che ha chiuso i portoni invece di aprirli.
Non deve essere facile arrivare in Comune (la casa dei cittadini) e trovare il portone sbarrato. Ancora una volta la distanza tra “noi” e “loro” è abissale.
Ho capito che la responsabilità di questa situazione non è la loro. Loro difendono il servizio pubblico e il loro posto di lavoro, il loro salario e le loro famiglie, gli Amministratori di questa città ed i Governanti vogliono affossarlo.
Abbiamo visto da utenti, il peggioramento costante del servizio, nonostante l’aumento del prezzo del biglietto. Corse diminuite,autobus fatiscenti e spesso guasti.
Solo gli autisti, ci hanno messo la faccia in ogni giorno del loro lavoro. Solo i lavoratori con il loro impegno e il loro sacrificio hanno salvato l’azienda dal fallimento.
Dov’è e dove era il super sindaco della Città Metropolitana Marco Doria con tutti i suoi lacchè ?
Condanniamo l’atteggiamento del sindaco che giustifica lo sfacelo con i tagli imposti dalle leggi di stabilità, il sindaco dovrebbe essere in mezzo alla protesta e non chiuso nella torre di cristallo.
Hanno tagliato la sanità, la scuola,il trasporto pubblico,i salari,le pensioni,le Province, ma salvano le banche e buttano via i soldi nelle grandi opere. Ed io sono sempre più povero e disperato.
Io lavoratore/lavoratrice precario o a tempo determinato che sto lottando nel mio posto di lavoro, perché sono tante le situazioni di lotta nella nostra città (lavoratori appalti Città Metropolitana,lavoratori Amiu, lavoratori Iren, Italsider, Fincantieri….) che mi hanno convinto che da solo forse era più facile salvarmi dalla crisi di questi anni, dopo il No al referendum ho compreso che solo “uniti si vince” o almeno si ci prova.
Io cittadino/cittadina ,oggi,sto con la lotta dei lavoratori Atp, ma da domani mi impegnerò per unificare le lotte in questa città. La loro lotta deve diventare la lotta quotidiana di ognuno di noi.
Il prossimo anno ci saranno le elezioni nella nostra città : ci ricorderemo al momento del voto queste giornate nella quale la parte sana e bella della nostra gente ha rialzato la testa, mentre gli “altri” erano nascosti e blindati dietro portoni chiusi.
Ma quei portoni blindati li riapriremo presto

19 Dicembre. La liberazione di Aleppo e la sinistra genovese

La sinistra imperiale in piazza a Genova

aleppo-defeNonostante la pubblicità sui giornali, l’appoggio del PD e dei mezzi di informazione, solo poche decine di presenti oggi (lunedì 19 dicembre 2016) in Piazza De Ferrari nel presidio per Aleppo. Dove si è vista sventolare la bandiera dei ribelli siriani (quella con tre stelle) e si inalberavano cartelli con scritto Assad = Hitler. Gli organizzatori erano l’ARCI con altre associazioni e partecipavano anche il Comune e il PD. Non sappiamo quanti e quante in buona fede fossero presenti in piazza e che cosa hanno pensato. Certo che è curioso che la manifestazione fosse in contemporanea all’assassinio dell’ambasciatore russo in Turchia da parte di un estremista islamico.
Sono oramai decenni che una parte della sinistra gioca un ruolo nefasto nel propagandare bugie e manipolazioni internazionali soltanto perché si informa sui media di regime che sono professionisti in bufale clamorose. Lo slogan della manifestazione era “abbiamo perso Aleppo, abbiamo perso l’umanità”. A noi pare che invece si sia persa la capacità di discernere la realtà dalla propaganda.
Ieri in piazza si chiedeva l’intervento della UE e dell’ONU che sono tra i principali organizzatori di quelle aggressioni a paesi come la Siria che non hanno fatto altro che difendersi e combattere quel terrorismo che è stato creato e finanziato dai governi occidentali tra cui quello italiano.
Che il PD sia in piazza a rivendicare il suo ruolo non ci stupisce come non ci stupisce il ruolo di organizzazioni legate a doppio filo con quelle politiche.
Con queste organizzazioni noi rivendichiamo apertamente di non avere nulla in comune e crediamo che fino a che la sinistra si identificherà con elementi simili, la sua distruzione sarà inevitabile

20 Dicembre 2016. Una sentenza della Corte Costituzionale dichiara che l’articolo 81 della stessa Costituzione è sbagliato e…anticostituzionale

articolo-81La Corte Costituzionale ha deciso che il pareggio di bilancio in Costituzione è illegale…
Vi ricordate il Governo Monti e l’approvazione a maggioranza quasi assoluta del pareggio di bilancio in Costituzione?
Oggi è stata resa nota l’ennesima sentenza della Corte Costituzionale che stabilisce che i diritti dei più deboli (in questo caso il diritto allo studio per i disabili) non possono essere negati perché gli stanziamenti previsti violano il pareggio di bilancio. Ciò significa che l’articolo 81 voluto dalla UE per recepire i patti di stabilità nella Costituzione Italiana è completamente avulso dalla Carta perché nega i principi fondamentali da questa espressi.
Se qualcuno si chiedesse ancora perché PD e padroni volessero distruggere la Costituzione, oggi ha un dato in più per capirlo…
Se qualcuno si chiedesse perché proponiamo l’uscita dell’Italia dalla UE e dall’euro ha materiale per riflettere

20 Dicembre 2016. Anniversario dell’attentato di Madrid contro il boia Luis Carrero Blanco

“Carrero Blanco ministro naval
tenia un sueño volar y volar
hasta que un dia ETA militar
hizo su sueño una gran realidad…”

43 anni fa i militanti dell’ETA realizzarono il più grande sogno del fascista Carrero Blanco, quello di volare. E ci riuscirono con gran stile.
Qualche anno dopo, Gillo Pontecorvo realizzò un film con il grandissimo Gian Maria Volontè sui fatti e la storia di quella che fu “l’Operazione Ogro”

21 Dicembre 2016. L’Unione Europea boccia il bilancio del Comune di Roma

vraggi_stampar439_thumb400x275Il nostro bilancio verrà bloccato da tutti i tecnocrati dell’austerity…e ne saremo fieri.

Il Bilancio del Comune di Roma è stato bloccato per mancata copertura finanziaria. Non era scritto male o almeno, non era quello il problema. Il Bilancio è stato bloccato perché conteneva pochi tagli e poche privatizzazioni. Questa dovrebbe essere una medaglia d’onore per qualsiasi Sindaco ma la giunta Raggi si è subito affrettata a dichiarare che rispetteranno le regole.
Ecco, il problema sta proprio qua: le regole molto spesso sono infami e dettano politiche antipopolari. Occorrerebbe respingere tutto al mittente, chiedere ai movimenti popolari di attivarsi per resistere e continuare perseguendo la rottura con i diktat dei patti di stabilità e della UE.
Per fare questo occorrerebbe uscire dai giochini di palazzo e dal balletto degli assessori, smettere di pensare che la società è divisa tra onesti e disonesti ma è divisa tra sfruttati e sfruttatori.
Troppo per la Giunta Raggi, evidentemente. Ma esattamente quello che una forza di classe dovrebbe fare al governo.
Bisogna organizzarsi perché l’alternativa reale alla UE e ai padroni non è proprio una passeggiata

22 Dicembre 2016. A Genova grande vittoria del no al referendum sul nuovo contratto dei metalmeccanici

pugniI metalmeccanici a Genova dicono no al contratto Landini-padroni
Come in molte altre fabbriche combattive in tutta Italia, anche Genova ha respinto con una valanga di no il contratto bidone che i sindacati confederali hanno siglato con i padroni.
Il nuovo contratto prevedeva briciole, bonus e aggravi di orario in perfetta continuità con le politiche sul lavoro che la UE richiede e che il PD si incarica di trasformare in leggi e regolamenti.
Ovviamente, a livello nazionale, vincerà probabilmente il si ma il segnale che arriva dai metalmeccanici genovesi è fortissimo. Si fa strada l’idea che occorra dire basta e che le bugie hanno le gambe corte anche quando a proporle è il Landini di turno.
Ora questo no deve andare avanti e la forza espressa dovrebbe essere usata per unire i lavoratori di tutte le categorie. Un incubo per alcuni sindacati e per il governo ma l’unica possibilità di riscatto reale per l’intera classe operaia italiana

23 Dicembre 2016. La giunta di Genova propone e vota la delibera per la privatizzazione di AMIU

Natale con i privatizzatori
marco-doria-6751Chiuso nel suo fortino il Sindaco Doria fa licenziare una delibera per la svendita di AMIU a IREN. E’ talmente inaccettabile che pure Cgil, Cisl e Uil protestano (blandamente…). Pare che i sindacati confederali avessero capito che AMIU restava in maggioranza pubblica ma non sarà così. D’altronde non può essere altrimenti: IREN fa profitti in monopolio sui beni pubblici e li vuol fare anche su AMIU. Nulla di nuovo ma sindacati complici e Sindaco giocano a rimpiattino in attesa di svendere le ragioni dei lavoratori al padrone di turno. Nel frattempo impazza il totosindaco. A noi della ricandidatura di Doria, dello spirito di centrosinistra, delle primarie di partito o di coalizione non importa proprio nulla. Se votare fosse obbligatorio (ma per noi non lo è mai stato…), piuttosto che sostenere il candidato del PD o di quella parte di sinistra che lo difende (dall’ARCI fino a Rete a Sinistra) voteremmo un lampione o un marciapiede di Begato. Pure un tombino sarebbe una scelta più sensata di questi loschi figuri. Sicuramente non avrebbe troppo successo come sindaco ma di sicuro farebbe meno danni ai lavoratori di questi personaggi indifendibili.